Mission

Il progetto si propone di avvalersi della musica quale strumento educativo e rieducativo per i ragazzi del quartiere.

Da sempre la musica ha svolto un ruolo fondamentale nell’educazione. Grandi filosofi e pensatori come Aristotele, Socrate e Pitagora ne hanno evidenziato funzioni e potenzialità. Gli antichi Conservatori nella Napoli del Seicento se ne avvalsero in larga misura per formare generazioni di ragazzi indigenti, destinati a vivere sulla strada.

Ancora oggi vi sono in città sacche di povertà economica e culturale, ragazzi abbandonati a sé stessi. Sfuggono facilmente all’obbligo scolastico, precludendosi ogni possibilità di inserimento sociale nel futuro. Diventano facile preda della camorra e si adeguano a vivere di espedienti e soprusi fin dall’adolescenza. Nel quartiere mancano centri sociali, strutture sportive e ricreative, istituzioni che si prendano cura dei ragazzi, che si affianchino nella loro crescita e ne stimolino le tante potenzialità inespresse.

Il progetto intende rintracciare sul territorio questi ragazzi e sedurli con la musica, con l’insegnamento di uno strumento attraente, corrispondente alle loro inclinazioni. Sarà un’operazione a costo zero per i ragazzi, capace di sostenerli, accompagnarli nella loro crescita, incoraggiarli nel loro impegno. Non a caso molti psichiatri consigliano la musicoterapia ai bambini con problemi di attenzione, in presenza di tensioni, stress, traumi. Sì, perché studiare musica sottintende un’importante funzione di socializzazione, aiuta a creare amicizie nuove, costruisce legami e rafforza rapporti già esistenti, spinge alla socialità con persone che condividono le stesse passioni, gli identici disagi legati all’età.

La musica unisce, affina, guarisce: motivi che dovrebbero spingere tutti gli educatori a introdurla nel proprio programma. Noi ce la metteremo tutta. Sarà una cordata che coinvolgerà giovani e professionisti volontari. E chissà che non ne nasca un’orchestra di ragazzi!